scheda tecnica


Una delle prime sculture sonore di Antonio de Luca, presentata per la prima volta al pubblico a Genazzano nel festival "Cantine sonore" a cura di "Stalker"  nel 1996.
L'Installazione sonora è composta da uno o più dischi di ferro di diametro differente, sospesi attraverso dei cavi d'acciaio, installati in ventri e punti particolari dello spazio e mandati in risonanza attraverso gocce d'acqua in caduta mediante deflussori che ne controllano il flusso, sviluppando così un alta variabilità di combinazioni ritmiche.
Il lavoro si sviluppa in relazione alle qualità acustiche e spaziali del luogo che la ospita determinandone esiti visivi e sonori ogni volta differenti ed imprevedibili.
Due movimenti essenziali sono alla base del suo funzionamento; uno verticale dato dalla caduta dell'acqua e uno circolare dato dalla rotazione del disco , due movimenti essenziali manifestazione primaria del ritmo e del flusso.
Due le figure sonore che lo caratterizzano, una in primo piano ritmico percussiva data dalla frequenza delle gocce d'acqua ed una profonda che si sviluppa dalla risonanza del disco strutturandosi in una progressione armonica che configura un flusso sonoro in divenire in cui l'ascoltatore è chiamato ad una nuova e profonda esperienza d'ascolto.
Completamente in acustico il lavoro viene presentato attraverso sessioni di ascolto della durata variabile in relazione al pubblico.


DETTAGLI TECNICI


L'installazione sonora può avere durata illimitata nel tempo ed essere alimentata attraverso sistemi di funzionamento variabili, collegata cioè ad un rubinetto o alimentata attraverso un contenitore per acqua installato all'esterno. Il sistema di alimentazione originario prevede delle bottiglie o contenitori in plastica a cui sono applicati dei deflussori. la durata è in relazione con la capacità dei contenitori. Il sistema visibile nell'installazione a palazzo belmonte-riso invece prevede un alimentazione in cui l'acqua viaggia su sottili fili di cotone per capillarità inversa

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